Forse Frank potrebbe dare una risposta analitica al problema, ma è proprio vero che tutto adesso è più complicato..
Cosa sei disposto ad accettare?? A cosa sei disposto a rinunciare?? Quanto la tua vita diventa tua?? E quanto prima non lo era? Come si fa a diventare "egoisti", in senso buono, e poi a non esserlo più? Come si fa e essere quello che si era "prima"??
Una volta, ad una riunione, un tizio spiegava un metodo un po' americano di prendere delle decisioni: tracci un classico diagramma a T, a sinistra scrivi gli svantaggi e a destra i vantaggi. Prima di bilanciare la cosa, dovevi però valutare se tra gli svantaggi c'è qualcosa che sai non riuscirai a sopportare, nemmeno compensando. Se negli svantaggi, tutto è sopportabile, allora compensa vantaggi e svantaggi, ma se anche uno solo degli svantaggi non è accettabile, allora la decisione è già presa, non si fa.
Ecco, in questo periodo, gli "svantaggi non accettabili" sono tantissimi. Sono complicato: questo non mi piace, ma se rinuncio perdo quest'altro che mi piace, quindi quest'altro ancora andrebbe bene, ma che sbatti questo qua, ecc.
Complicato. L'ho detto anche a mia sorella qualche giorno fa: "'invecchiando' si diventa complicati". Lei mi ha risposto di sì.
Complicato. Sto maturando la consapevolezza che sono incapace di provare sentimenti, sentimenti forti intendo. Non riesco a lasciarmi andare, devo mantenere le distanze. Come al solito, sarà questione di tempo, ma è una sensazione strana, non mi sarei mai aspettato di provarla.
Forse, è una semplice difficoltà ad accettare i cambiamenti: dopo un grande cambiamento non si vuole avere troppi altri cambiamenti.
Adesso basta filosofeggiare, adesso "ENGAGE"!
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